La Sinagoga e il
Museo Ebraico
Appuntamento
Largo 16 Ottobre 1943
Durata 2,00H
Contatti
Inaugurato alla presenza del re Vittorio Emanuele III il 2 luglio 1904, il Tempio Maggiore è il segno più tangibile dell’emancipazione raggiunta dagli Ebrei romani dopo l’abolizione del Ghetto, che per secoli li aveva relegati e segregati. La comunità riacquistava la propria dignità, unitamente alla coscienza dei propri diritti e doveri in quanto cittadini. Lo Statuto Albertino, e con esso l’uguaglianza di tutti i sudditi, sancì per gli ebrei romani la piena emancipazione, nell’ottica di una progressiva integrazione e libertà, e la costruzione del Tempio Maggiore ne diventò la rivendicazione tangibile.
La sua costruzione è legata alla profonda trasformazione dell’area, a partire dall’espropriazione degli edifici in cui avevano avuto sede le Cinque Scole. La nuova Sinagoga avrebbe dovuto «innalzarsi fieramente fra le costruzioni della nuova città» ed avere «carattere monumentale e severo». Nel 1897 l’Università ebraica acquistò il terreno ove il Tempio Maggiore avrebbe dovuto collocarsi, consistente in uno dei quattro lotti ricavati dalle demolizioni dell’antico Ghetto, e l’incarico venne affidato agli architetti Vincenzo Costa e Osvaldo Armanni.
Il Tempio Maggiore, fieramente ispirato alla Mole Antonelliana di Torino, è orientato verso Est in
direzione di Gerusalemme, ed officia il rito italiano. Nel suo piano seminterrato si dipana il Museo Ebraico che, in un suggestivo percorso espositivo di arredi liturgici, documenti e manoscritti, permette di ripercorrere non solo la storia della comunità ebraica, ma ricostruirne usi e costumi della sua tradizione millenaria.
Dal 1932 in una parte del Tempio Maggiore è collocata la Scola Spagnola, detta anche Scoletta, uno dei luoghi che è maggiormente in grado di evocare l’atmosfera delle perdute Scòle (Tempio, Nuova, Catalana, Castigliana e Siciliana), delle quali conserva parte degli antichi arredi marmorei.
La visita guidata permetterà di immergersi completamente nella storia della comunità ebraica, nella loro quotidianità e nei culti religiosi, attraverso la visita del Museo e del Tempio Maggiore. L’itinerario proseguirà infine nelle strade e nei vicoli del Quartiere ebraico, in un percorso a doppio filo tra bellezza e tragicità storica: il passato romano con i resti del Portico d’Ottavia, le trasformazioni architettoniche, l’istituzione e l’abolizione del Ghetto, fino ai fatti tristemente noti del secondo dopoguerra.
Itinerario
Sinagoga, Museo Ebraico, Largo 16 ottobre 1943, Portico d’Ottavia e area archeologica, via del Portico d’Ottavia, via di Reginella, Piazza Mattei, Piazza Costaguti, Pietre d’Inciampo. Accessibilità: la passeggiata è parzialmente accessibile per le persone con problemi di mobilità. In caso di maltempo, ogni annullamento o variazione verrà prontamente comunicata ad ogni partecipante.