L'Aventino tra storia e leggenda

Appuntamento

Piazzale Ugo la Malfa

Durata 1,30H

Contatti

3487704963
passeggiandoconsilvia@gmail.com
Il colle Aventino è uno dei luoghi più suggestivi di Roma, ameno e bucolico per i rigogliosi giardini che ne popolano le pendici, e straordinario punto panoramico che domina la grandiosità dell’Urbe. Solenne guardiano all’accesso del colle è Giuseppe Mazzini, la cui statua monumentale, simbolo dell’orgoglio risorgimentale, domina il belvedere sul Circo Massimo. Il colle Aventino fu l’alter ego del Palatino nel mito di fondazione: venne scelto da Remo come luogo da cui scrutare nel cielo il volere degli dei sul destino di Roma, osservando il comportamento degli uccelli secondo l’antica forma divinatoria della “presa degli auspici”, dal latino auspicium (avis, «uccello», e specio, «osservare»). La storia ne decretò la sconfitta, ma la mitica rivalità dei gemelli, simboleggiata dai due colli che ancora oggi si raffrontano, maestosi e solenni, divenne rivalità sociale, rendendo il Palatino il colle dei patrizi, e l’Aventino il colle del popolo, sede delle lotte plebee per l’ottenimento dei diritti politici e giuridici. Questa tradizione contraddistinse a tal punto la storia del colle da farne derivare il nome della storica “Secessione dell’Aventino”, termine con cui si indicò il rifiuto dei deputati italiani di rientrare nell’aula di Montecitorio per protestare contro il delitto Matteotti. Il nome del Colle Aventino è ancora oggi avvolto nella leggenda: qualcuno lo fa derivare da quegli aves scorti da Remo, altri lo collegano al termine adventus, raduno, per le riunioni che qui vi tenevano i plebei in occasione delle celebrazioni di Diana. Secondo un’altra leggenda ancora, il nome deriverebbe da un mitico re di Albalonga, Aventinus, qui seppellito.
L’Aventino fu però soprattutto privilegiata sede di culti religiosi, pagani e stranieri: dal Tempio di Minerva a quello di Giunone Regina, dai santuari orientali dedicati al culto di Iside, agli ambienti sotterranei dedicati al dio Mitra, che ancora oggi si estendono sotto la chiesa di Santa Prisca. Oggi il colle è dominato da grandi complessi cristiani, come la Chiesa di Sant’Alessio e la Basilica di Santa Sabina, gioiello di devozione dei domenicani, a cui è legata la leggenda della “Pietra del Diavolo”. Nei secoli l’Aventino divenne il colle della poesia, celebrato nei versi di poeti e letterati come Gabriele D’Annunzio e Giosuè Carducci, affascinati dall’immortale bellezza di questo luogo dove il tempo sembra fermarsi e i frastuoni della città si assopiscono: entrando nel Roseto comunale o passeggiando tra i viali del Giardino degli Aranci, l’antica Rocca Savella del potere baronale medievale, l’Aventino ti seduce con la sua bellezza dolce e confortevole. La passeggiata ci farà riscoprire la storia del colle, e tra chiese, giardini e terrazze panoramiche, arriveremo al Priorato dei Cavalieri di Malta, spiando San Pietro dal buco della serratura più famoso di Roma. 

Itinerario

Circo Massimo, Monumento a Mazzini, Via di Valle Murcia, Giardino degli Aranci, Corte Savella, Clivio di Rocca Savella, Basilica di Santa Sabina, Pietra del Diavolo, Chiesa di Sant’Alessio (compatibilmente con gli orari di apertura), Fontana del Mascherone, Giardini di Sant’Alessio, Gran Priorato dell’Ordine di Malta (ingresso opzionale con giardini, compatibilmente con le prenotazioni del sito), Buco della serratura, Chiesa di Santa Prisca e Mitreo (compatibilmente con gli orari di apertura). L’itinerario può subire variazioni.
Accessibilità: la passeggiata è accessibile per le persone con problemi di mobilità. In caso di maltempo, ogni annullamento o variazione verrà prontamente comunicata ad ogni partecipante.

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