Rione Monti e la Suburra

Appuntamento

Largo Corrado Ricci

Durata 1,30H

Contatti

3487704963
 passeggiandoconsilvia@gmail.com
Le pendici del colle Esquilino erano una delle zone residenziali più esclusive di Roma, dove sorgeva l’elegante quartiere delle “Carinae”, sede delle grandi dimore patrizie, della Villa di Mecenate, delle Terme di Tito. 
Ricchezza e lusso, però, caratterizzavano solo la parte alta del colle: degradando verso valle, nascosto dalla grandiosità dei monumenti antichi e dei loro marmi bianchi, sorgeva anche un luogo di contraddizioni sociali e umane, il malfamato quartiere della Suburra. 
Affollatissimo, sporco, rumoroso, era popolato da lenoni, ladri e prostitute, le stesse definite da Plauto “ragazze fameliche dal profumo volgare e appiccicaticcio”. Taverne, bettole e bordelli ne popolavano le pericolose strade. Un dedalo di vicoli bui, teatro di crimini e misfatti, separato e nascosto dalla Roma trionfale da un gigantesco muro di blocchi di tufo e peperino, fatto erigere da Ottaviano Augusto all’occasione della costruzione del suo Foro. 
La Suburra era il cuore fragile di Roma, quello che si doveva nascondere, fatto di potere, miseria e criminalità, un serpeggiare di storie e leggende, a due passi dalla grande Roma degli imperatori. 
“Ragazze fameliche dal profumo volgare e appiccicaticcio”. Plauto
 
Con la caduta dell’Impero Romano e la decadenza degli acquedotti, la zona, difficile da rifornire d’acqua, venne progressivamente abbandonata, mentre le frequenti inondazioni del Tevere la resero insalubre e paludosa, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “alli Pantani”.
Ma dalle ceneri della Suburra sorse uno dei luoghi più caratteristici di Roma, Rione Monti.  
Saliremo attraverso la bellezza di colle Oppio, dalla Salita del Grillo a Via Panisperna che, col suo dolce sali-scendi, domina come un acquerello il cuore del quartiere, per farci sentire sopraffatti dal vortice di colori dei palazzi che ne delimitano il percorso.
Ci arrampicheremo fino al Vicus Sceleratus, il cui raccapricciante nome trae origine dall’efferato delitto che si consumò ai piedi della scalinata che vi si affacciava: la morte di Servio Tullio, il sesto re di Roma, ucciso nel 535 a.C. dall’amante della figlia, Tullia, che trionfante sul cocchio imperiale, ne travolse l’inerme corpo, ormai riverso a terra senza vita. Un’orrenda scelleratezza che tinse di macabro il nome del luogo. 
E l’antica leggenda che incombe cupa nella sua tragica follia sulla scalinata si riflette infine nel groviglio di intrighi e delitti di una delle famiglie più potenti della Roma del XV secolo: i Borgia. 
La scalinata si inoltra infatti oscura e misteriosa nella torre dell’attiguo palazzo, tradizionalmente residenza della celebre amante di Rodrigo Borgia, Vannozza Cattanei. Qui, secondo la leggenda, una spregiudicata Lucrezia avrebbe ucciso i suoi amanti, facendoli scivolare da una botola segreta verso il loro orribile destino.

Itinerario

Area della Suburra, Foro di Augusto, Foro di Nerva, via Tor de’ Conti, Torre dei Conti, Salita del Grillo, punto panoramico sui Mercati di Traiano, Torre delle Milizie, via Panisperna, Salita dei Borgia e Vicus Sceleratus, punto panoramico sul Colosseo, Casa dei Cavalieri di Rodi (esterno), Chiesa di San Pietro in Vincoli e Mosé di Michelangelo (opzionale, compatibilmente con gli orari di apertura)
Accessibilità:
la passeggiata è accessibile per le persone con problemi di mobilità
In caso di maltempo, ogni annullamento o variazione verrà prontamente comunicata ad ogni partecipante.

Previous slide
Next slide
Invia via WhatsApp
error: Contenuto protetto da copyright.