Due chilometri fuori dalle Mura Aureliane, al I miglio dell’antica via Nomentana, sorge uno dei luoghi più sacri di Roma: il complesso di Sant’Agnese, che riunisce un articolato e complesso insieme di edifici costruiti in epoche diverse, e gravitanti attorno ad una vasta area catacombale dove, nel 304 d.C., San’Agnese venne sepolta, il cui martirio è fra i più suggestivi e noti della tradizione romana.
Presso l’area cimiteriale, all’indomani dell’Editto di Milano, che concesse la libertà di culto a tutte le religioni dell’Impero, ivi compresa quella cristiana, Costanza, figlia dell’imperatore Costantino, costruì una grandiosa basilica dedicata a Sant’Agnese, i cui poderosi resti sono tutt’oggi visibili. La monumentale basilica, detta circiforme per l’impianto architettonico a deambulatorio, che ricalcava la struttura del circus romano, venne eretta apud corpus, ovvero presso il luogo di sepoltura della santa, cui si accedeva tramite una lunga scalinata.
Annesso alla Basilica costantiniana, venne poi costruito lo straordinario Mausoleo, concepito come sepolcro di famiglia per l’Imperatore Costantino e le figlie Costanza ed Elena, la cui luminosa decorazione musiva interna è oggi uno degli esempi più ragguardevoli della tradizione artistica tardoantica in quella fase di passaggio, storicamente interessante, tra cristianesimo e tarda paganità.
Nel VII secolo d.C. papa Onorio I, infine, volle sostituire alla grande basilica a deambulatorio di Costantino un nuovo complesso a matronei, situato non accanto ma direttamente sopra la tomba della santa. Sorse così la maestosa Basilica Onoriana.