L’aggettivo esoterico sta ad indicare un significato profondo e nascosto, che non può essere insegnato, e di conseguenza risulta comprensibile solo da coloro che hanno le capacità atte per farlo. Questo concetto si contrappone al termine essoterico, che invece contraddistingue tutto ciò che, non celando significati più profondi ed ermetici, risulta comprensibile ed accessibile a tutti.
In quest’ottica il Quartiere Coppedé diviene il luogo della scoperta, dove nulla è ciò che semplicemente sembra.
Questa chiave di lettura, in cui ogni elemento decorativo si sdoppia tra significato manifesto e simbolismo nascosto, è stata più volte sottolineata dagli studiosi, per quanto non sia immediatamente palese. Le api, che dominano i Palazzi degli Ambasciatori, non sono più mero elemento iconografico dell’illustre famiglia Barberini, ma vanno interpretate ravvisandone il significato celato: sono emblema di laboriosità e cooperazione. Lo è anche il ragno, rappresentato in un mosaico che troneggia al centro dell’omonimo palazzo, e che ci riporta alla mente il mito greco di Aracne. Le rane e le lucertole diventano, invece, simbolo di rinascita e rigenerazione, mentre la civetta, più antico alter ego della dea Minerva, rappresenta l’intelligenza. I mascheroni, infine, hanno un chiaro significato apotropaico. Questo fitto simbolismo si intreccia di elementi massonici, dal gallo al dado, elementi riconducibili alla rinascita, al risveglio e all’iniziazione.
La passeggiata, ricostruendo la storia e la genesi del Quartiere Coppedé, cercherà di svelarne i significati reconditi, ponendo i diversi elementi decorativi nella giusta prospettiva interpretativa.