Il Quartiere Coppedé è uno scrigno di unicità e bellezza, i cui variopinti palazzi impreziosiscono il tessuto urbanistico di Roma, in un esperimento architettonico originale ed ardito, rendendo il quartiere un piccolo gioiello del Liberty italiano.
Concepito dal genio del suo illustre architetto, Gino Coppedé, il quartiere venne edificato tra il 1917 e il 1927 e destinato alla classe elitaria ed alto borghese di Roma.
È un agglomerato fiabesco di edifici dall’esuberanza decorativa e dalle creazioni stravaganti. Il Palazzo del Ragno, i Villini delle Fate, la Fontana delle Rane, sono architetture dai nomi curiosi e dalle forme suggestive, che restituiscono al quartiere un fascino misterico e a volte inquietante. Il Palazzo degli Ambasciatori, dall’architettura maestosa e straripante, ci accoglie in questo mondo bizzarro e onirico, sfacciatamente “altro” rispetto a ciò che lo circonda, la cui unicità affascina e attrae, suscitando domande e quesiti ardui da risolvere.
Il fitto simbolismo apre, dunque, ad una lettura in chiave esoterica di molti elementi decorativi che impreziosiscono le pareti di palazzi e villini: l’albero della vita, le rane, il gallo, la coppa del Sacro Graal, simboli e possibili interpretazioni che cercano di spiegare un mondo concepito come una poesia ermetica, con suggestioni derivanti dal mondo della mitologia pagana e della massoneria.