Febbraio è senz’altro uno dei mesi più bizzarri dell’anno.
Origine del nome
Il nome deriva dal verbo latino “februare”, ovvero purificare, in riferimento ad alcuni rituali di purificazione tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris, protettrice della febbre purificatrice (da cui deriva il termine attuale di febbre).
Febbraio era dunque un mese dedicato alla rigenerazione, ma vi stupirà sapere che nei tempi più antichi non esisteva.
L’ultimo mese dell’anno
In origine infatti il calendario romano era unicamente costituito da 10 mesi, per un totale di 304 giorni. Il periodo invernale non era tenuto in grande considerazione, poiché risultava irrilevante dal punto di vista bellico ed agricolo, ed i primi quattro mesi dell’anno, che si inaugurava con marzo, erano dedicati a Marte, Afrodite, Maia e Giunone, da cui ancora oggi noi abbiamo derivato i mesi di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno.
Fu dunque il secondo re di Roma, Numa Pompilio, ad aggiungere i mesi di Gennaio e Febbraio appunto, che andò a coincidere con l’ultimo mese dell’anno.
Ma perché febbraio è il mese più corto dell’anno? Le ipotesi sono controverse.
Questione di numeri
Una prima teoria sostiene che nel calendario giuliano, febbraio contasse 29 giorni. Quando il senato decise di dedicare l’ottavo mese dell’anno a Ottaviano Augusto, sembrò inopportuno che quel mese contasse “solo” 30 giorni, mentre luglio, dedicato a Giulio Cesare, ne contava 31. Si decise dunque di togliere un giorno a febbraio per aggiungerlo ad agosto. Altri storici sostengono invece che fin dall’inizio febbraio avesse 28 giorni e che per questo fosse considerato un mese nefasto.
Il mese bisestile
È ad ogni modo febbraio il mese che si modifica in caso di anno bisestile, passando da 28 a 29 giorni. Questo secondo l’usanza odierna.
L’anno bisestile fu introdotto da Giulio Cesare e prevedeva l’aggiunta di un giorno ogni 4 anni. I romani tuttavia non aggiungevano, come noi, il 29 febbraio, ma raddoppiavano il 24 febbraio, ovvero il “dies sextus ante calendas Martias” (sesto giorno prima delle Calende di Marzo). Il “dies sextus” diventava il “bis sextus”, da cui bisestile.
Febbraio è dunque un mese anomalo da molti punti di vista, e ciò lo rende senz’altro degno di nota.